Luigi Abete, presidente Bnl, all’Accademia di Francia a Roma, Forum delle Imprese Familiari Francia-Italia

Il Sole 24 ORE | 11.09.2017 | di Andrea Marini

Italia e Francia hanno un sistema imprenditoriale complementare: se le imprese dei due paesi stringessero intese tra loro, avrebbero maggiori chance di conquistare i mercati internazionali. Allo stesso tempo, però, pur avendo lingue simili, sono paesi molto diversi che devono capirsi meglio. Soprattutto, come dice il presidente di Bnl Luigi Abete, devono superare «la diffidenza reciproca». È questo il messaggio emerso dal “Forum delle Imprese Familiari Francia-Italia” tenutosi presso Villa Medici, l’Accademia di Francia, oggi a Roma, e organizzato da Irefi (Istituto per le Relazioni Economiche Francia-Italia) in collaborazione con Ccef (la sezione italiana dei Consiglieri del Commercio Estero della Francia).

Cento imprese in cerca di partner commerciali

All’incontro, in una delle principali istituzioni culturali francesi in Italia, erano presenti anche Fabrizio Maria Romano, presidente di Irefi, e Pierre-Louis Bertina, vicepresidente dei Ccef, nonché 25 aziende d’oltralpe e 80 italiane, con l’obiettivo proprio di stringere intese per conquistare i mercati internazionali. Come ha ricordato Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria Roma e Lazio, questa tipologia di aziende ha «maggiore propensione a concludere operazioni di acquisizione o joint venture all’estero. Mentre le imprese non familiari concludono in Italia il 73% delle loro acquisizioni e il 27% all’estero, le imprese familiari si spingono all’estero nel 45% dei casi». Le imprese di famiglia in Europa sono l’85% del totale e sono responsabili del 60% del Pil prodotto e degli occupati. In Italia la percentuale sale all 93%, mentre in Francia sono il 60%.

“Le imprese non familiari concludono il 27% delle loro acquisizioni all’estero, le imprese familiari si spingono all’estero nel 45% dei casi” Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria

Abete: grandeur francese figlia della storia

Le imprese italiane e quelle francesi devono «superare la loro reciproca diffidenza», ha detto il presidente di Bnl Luigi Abete. Dopo aver ricordato che la fusione tra Bnl e Paribas «è un esempio di successo», Abete ha sottolineato che «gli italiani devono capire che la grandeur francese è figlia della storia, mentre i francesi devono capire che l’Italia è un paese solido, lavoratore e produttivo. Entrambi devono capire che contano i rapporti di forza».

Sistemi imprenditoriali complementari

Il presidente di Bnl ha osservato che la Francia è il terzo paese tra quelli che controllano le imprese italiane, mentre la presenza italiana in Francia è inferiore. «Noi siamo forti nella manifattura e nei beni intermedi – ha aggiunto – e abbiamo un mercato del lavoro più flessibile al quale speriamo si omologhi la Francia». Parlando più in generale della congiuntura Abete ha spiegato che «l’economia europea sta crescendo e l’Italia oggi ha una crescita pari ai due terzi di quella europea ma si sta avvicinando e penso che a breve possa arrivare alla media Ue, basta che la fiducia sia ben praticata».

L’ambasciatore Masset: « Francia e Italia si rispettino a vicenda »

L’ambasciatore francese in Italia, Christian Masset, intervenendo pochi giorni dopo la sua designazione, ha sottolineato che «la globalizzazione non è stata la fine delle imprese familiari, ma queste hanno dimostrato invece resilienza e innovazione». Nei loro rapporti, Italia e Francia «devono capirsi meglio. Hanno lingue simili, ma sono paesi molto diversi che devono rispettarsi a vicenda». Il Presidente Medef (l’associazione imprenditoriale francese) Paris, Jean-Louis Schilansky, ha sottolineato come la collaborazione tra imprese italiane e francesi è «molto importante e deve essere improntata allo sviluppo di partenariati, così da garantire vantaggi per tutte le parti».

Lanzillotta: « grazie alle Pmi abbiamo avuto il rilancio dell’economia »

Per la vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta, inoltre, «grazie alle piccole e medie imprese abbiamo avuto il rilancio dell’economia italiana» e le nostre imprese assieme a quelle francesi e a quelle tedesche «dovranno essere il motore della ripresa europea». Quello che conta, ha aggiunto, è «la reciproca comprensione, un metodo e un dialogo comuni».

Source : Francia e Italia sono complementari, superino la diffidenza reciproca | Il Sole 24 ORE